Principali destinazioni produttive del legno degli impianti forestali e dell’arboricoltura da legno

Triturazione:
• Produzione di carburante per l’alimentazione delle centrali a biomassa da legno vergine (cippato).
• Produzione di pellet per l’alimentazione di caldaie da riscaldamento e per forni da pane.
• Produzione di pasta di cellulosa per carta e cartone.

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Segagione:
• Produzione di legna da ardere.
• Produzione di segato listellare per tamburati, cassette, pedane, ecc.
• Produzione di semilavorati per mobili.
• Produzione di legname da opera per mobili rustici e non.

Sfogliatura:
• Produzione di sfogliati per compensato;
• Produzione di sfogliati per multistrato;
• Produzione di sfogliati per impiallacciare i mobili.

Tranciatura:
• Produzione di listelli tranciati per imballaggio.

Le specie più utilizzate sono: abete, noce comune, ciliegio, acero, castagno, faggio, frassino, farnia, larice, pino, rovere, pero, sorbo, ecc. Per ottenere del legname adatto alla tranciatura è fondamentale rispettare alcuni requisiti di base.

Il tronco deve essere il più possibile diritto, senza biforcazioni, con sezione rotonda, senza lesioni e con accrescimenti in diametro il più possibile regolari. I rami (che determinano la presenza di nodi, ovvero di tessuti legnosi con un diverso orientamento e diverse caratteristiche fisico-meccaniche rispetto a quelli del tronco) devono essere di piccola dimensione, in direzione possibilmente orizzontale rispetto al fusto e distribuiti regolarmente.

Con le potature, tendenti a massimizzare la qualità del legname, i rami devono essere eliminati:
• Prima che si secchino (per evitare nodi passanti, che costituiscono un difetto particolarmente grave);
• Prima che il fusto della pianta, nel punto di inserzione del ramo, abbia superato il diametro di 10-12 cm.