Il Reventino (Riventinu, nel dialetto locale) è un massiccio montuoso in Calabria che rappresenta il prolungamento occidentale della Sila Piccola.

Il massiccio del Reventino è posto nella parte più stretta della Penisola, l'istmo di Marcellinara, largo circa 30 km tra i mari Jonio e Tirreno. Il complesso è delimitato a nord dalla Valle del Savuto, a sud dalla Piana di Sant'Eufemia, a ovest dal Mar Tirreno, mentre a est il confine virtuale con la Sila Piccola può essere identificato nel corso del Corace.

Il massiccio del Reventino comprende varie cime fra cui, procedendo da est a ovest, il monte Serralta (1246 m s.l.m.), le cime gemelle dei montiReventino propriamente detto (1417 m s.l.m.) e Monticello del Pubblico (1410 m s.l.m.), il monte Faggio (1329 m s.l.m.), il monte Capo di Bove(1297 m s.l.m.) e il monte Mancuso (1327 m s.l.m.).

Dal Reventino nascono numerosi corsi d'acqua che sfociano nel mar Tirreno, direttamente oppure come affluenti dei fiumi Amato (anticamenteLameto) e Savuto. In territorio di Conflenti nasce il fiume Bagni che sfocia, come l'Amato, nel Golfo di Sant'Eufemia, ed è noto sin dall'antichità per le sorgenti di acqua calda (Caronte). Nel territorio di Platania hanno origine i torrenti Canne e Piazza. Quest'ultimo ha origine in località Acqua di Rio, chiamata in dialetto a Jumara di Granci perché popolata da granchi di acqua dolce; lungo il corso del Piazza, in località "Reillo" di Platania, sono visibili i resti di alcuni antichi mulini ad acqua.

Nel territorio del Reventino le precipitazioni atmosferiche sono alquanto abbondanti raggiungendo, nelle aree sommitali, valori di 1700 mm di pioggia/anno (media 1305 mm/anno), concentrate nelle stagioni autunnali, invernali e primaverili; il periodo estivo, al contrario, è alquanto secco[1] . Nella stagione invernale le nevicate possono essere abbondanti.

La presenza degli ofioliti, e l'associazione con metalli in traccia potenzialmente tossici per i vegetali, hanno selezionato un ecosistema esclusivo. Ciò costituisce fra l'altro la base scientifica per la proposta di istituzione di un Parco Regionale dei monti Reventino e Mancuso, il cui territorio dovrebbe coincidente con quelli ricadenti nella Comunità Montana dei Monti Reventino, Tiriolo, Mancuso. Scopo principale della proposta è la protezione dell'ambiente naturale. Accanto ad aree con elevato grado di naturalità, soprattutto attorno al monte Mancuso, esistono infatti aree degradate per l'elevata antropizzazione, nonostante il declino demografico verificatosi negli ultimi decenni. L'istituzione di un parco permetterebbe fra l'altro la messa in atto degli interventi necessari al ripristino della vegetazione endemica nella fascia altimetrica compresa tra i 700 metri fino ai 1400 metri s.l.m. C'è da aggiungere che la presenza di fibre di asbesto, nelle rocce ofiolitiche, comporta rischi per la salute nei lavoratori addetti alla lavorazione delle pietre verdi.