Pistacia terebinthus – Terebinto

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Il legno è bruno, venato, pesante, compatto e omogeneo; veniva utilizzato per lavori di tornitura perché si presta ad essere levigato.
I grappoli di bacche, conservati sotto aceto come i capperi oppure nel sale come le olive, venivano considerati il cibo dei poveri ed avevano anche la fama di essere afrodisiaci. Si utilizzano per aromatizzare le carni, per preparare dei particolari tipi di pane, per preparare un liquore cretese chiamato tsikoudia; in Turchia vengono tostati per preparare una bevanda simile al caffè, mentre l’olio essenziale è impiegato nella fabbricazione di saponi e di prodotti di bellezza.

 


  • Nome pianta: Pistacia terebinthus
  • Nome comune: Terebinto
  • Tipo di vaso:  vaso 1 Litro
  • Altezza: 40/60 cm circa
  • Per saperne di più: Wikipedia

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Descrizione

Il terebinto è un arbusto spontaneo e dioico appartenente alla famiglia delle Anacardiacee.

Descrizione:

Il terebinto è un cespuglio o piccolo albero alto fino a 5-6 metri, è caducifoglio e latifoglia.
Le foglie sono imparipennate, composte generalmente di 9 foglioline alterne, ovato-oblunghe o più raramente lanceolate, caduche, glabre, mucronate all’apice, ed emanano un odore resinoso.
I fiori sono dioici, privi della corolla, hanno carattere lasso all’apice dei rami e sono formati da grappoli composti in una pannocchia piramidale, a sua volta ramosa, di colore rossastro, con rachide assottigliata verso l’alto e pedicelli più corti del fiore. I fiori maschili hanno il calice diviso in 5 lacinie lanceolate e acute, 5 stami opposti ai sepali più lunghi del calice, filamenti cortissimi e antere grosse; quelli femminili hanno 3 carpelli saldati, supero rosso con 3 stili, e tre stimmi. Sbocciano tra aprile e luglio. Ci sono alberi con solo fiori maschili e con solo fiori femminili.
I frutti sono drupe ovoidee a grappolo, con peduncoli di 4–7 mm, compresse, apicolate, prima verdastre e poi a maturità rosso-brune, contenenti olio grasso. Le bacche sono commestibili ed il seme ricorda il gusto e il colore del pistacchio.
Il legno è duro, resistente; il fusto con una corteccia bruno rossastra, glabra e con lenticelle lineari longitudinali.
Le radici sono sviluppate, penetrano in profondità nel terreno, e riescono ad inserirsi nelle fessure delle rocce, spaccandole, permettendo alla pianta un’elevata resistenza al gelo e alla siccità. Per questa sua caratteristica, viene denominato in Italia “spaccasasso”.

Utilizzo:

Il legno è bruno, venato, pesante, compatto e omogeneo; veniva utilizzato per lavori di tornitura perché si presta ad essere levigato.
I grappoli di bacche, conservati sotto aceto come i capperi oppure nel sale come le olive, venivano considerati il cibo dei poveri ed avevano anche la fama di essere afrodisiaci. Si utilizzano per aromatizzare le carni, per preparare dei particolari tipi di pane, per preparare un liquore cretese chiamato tsikoudia; in Turchia vengono tostati per preparare una bevanda simile al caffè, mentre l’olio essenziale è impiegato nella fabbricazione di saponi e di prodotti di bellezza.

 


  • Nome pianta: Pistacia terebinthus
  • Nome comune: Terebinto
  • Tipo di vaso:  vaso 1 Litro
  • Altezza: 40/60 cm circa
  • Per saperne di più: Wikipedia